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  • Immagine del redattoreDott. Gaetano Ricignolo

La spalla del nuotatore: come risolvere il dolore e migliorare le performance

Le infiammazioni della spalla causate dal nuoto sono un problema frequente che si può risolvere con un moderno modello di cure integrate rapido e sicuro.



La spalla del nuotatore è una sindrome dolorosa che in realtà può colpire anche soggetti che praticano altri sport come tennis, sollevamento pesi, lancio del disco, baseball.


Quasi sempre il problema passa attraverso un'infiammazione della cuffia dei rotatori, una tendinite dovuta a carichi di lavoro eccessivi o non correttamente eseguiti nella fase di allenamento quotidiano.

Perché a soffrirne sono i nuotatori (professionisti e dilettanti) o i tennisti?


Gli sport che prevedono di portare ripetutamente il braccio al di sopra della testa in un gesto ripetitivo possono, a lungo andare, infiammare i tendini dei muscoli e causare patologie da sovraccarico alla spalla.


Il nuoto è lo sport che causa più di frequente questo tipo di problema perciò, in gergo sportivo, si parla di spalla del nuotatore.


Da quali organi è composta la spalla?


La spalla è un’area di raccordo tra l'arto superiore (omero), la clavicola e la scapola. Riesce a offrire alti gradi di mobilità attraverso le 5 articolazioni che la compongono: la gleno-omerale, acromion-clavicolare, sterno-clavicolare, scapolo-toracica e sottodeltoidea, le quali determinano la realizzazione del più ampio arco di movimento fra tutte le articolazioni del corpo umano.

Questo aspetto favorevole ha però un suo rovescio della medaglia: se qualcosa non funziona bene si determinano instabilità, disequilibri e disfunzioni.


Per esempio: la posizione corretta della testa dell’omero, la posizione "centrica", non viene garantita dalla parte osteo-cartilaginea ma dall’equilibrio delle strutture muscolo-tendinee della cuffia dei rotatori, cioè dai muscoli e relativi tendini quali il sovraspinato, il sottospinato-piccolo rotondo, il sottoscapolare che, insieme ad altri (deltoide, romboidi ecc.), contribuiscono alla stabilizzazione della spalla.

Quali sono le principali cause di spalla dolorosa nello sportivo, nuotatore e non?


È importantissimo conoscerle per individuare la specifica situazione al fine ultimo di curare bene e rapidamente e disinnescare il meccanismo che potrebbe generare le recidive.


Le infiammazioni della spalla causate dal nuoto possono essere dovute a:

  • sforzi improvvisi dell’articolazione in assenza, oltretutto, di adeguato riscaldamento o rinforzo dei muscoli periarticolari;

  • sovraccarico di lavoro;

  • utilizzo di strumenti tecnici di allenamento inappropriati;

  • modifiche delle tecniche di allenamento;

  • incremento delle competizioni con tempi stretti tra una gara e l’altra, con riposo e recupero ridotti.


Durante la nuotata, l’atleta spinge con la mano andando a "cercare più acqua possibile" per dare la giusta spinta. È un gesto sportivo che crea tensione alla testa dell’omero che, portandosi in avanti, può provocare stress alla capsula articolare e ai tendini anteriori, con infiammazione usura e dolore. Questo dolore spesso scompare man mano che i muscoli si scaldano e il nuotatore, il più delle volte, fa l’errore di sottovalutare questo campanello d’allarme destinato a ripresentarsi.


Quali sono i sintomi della spalla del nuotatore?


Il soggetto colpito da infiammazioni della spalla, causate dal nuoto, avvertirà dolore alla parte anteriore che si estende lungo il lato del braccio in corrispondenza dei tendini, soprattutto quando solleva il braccio sopra al livello delle spalle e l’abduzione dell’omero risulterà debole.


Quando oltre al dolore da sovraccarico si aggiunge il dolore notturno, e un senso di gonfiore, risulterà coinvolta anche la borsa sub-acromion-deltoidea con borsite essudativa (cioè con versamento).


Prima di tutto si raccomanda di:

  • osservare un periodo di riposo funzionale, evitando movimenti di spinta e assumendo per pochi giorni farmaci antinfiammatori non steroidei e antidolorifici

  • l’applicazione di ghiaccio sulla parte interessata, come per tutte le patologie infiammatorie si rivela molto utile, va ripetuta almeno 3-4 volte al giorno per 10-15 minuti

  • procedere alla valutazione clinico-ecografica: la visita con i test e l’ecografia statica, dinamica attiva/passiva, per confronto e con il completamento power-Doppler che consente di fare il punto della situazione molto dettagliatamente.

Quando è necessario passare alla terapia questo è il nostro modello metodologico

  1. Dopo una corretta e attenta diagnosi si “prepara” la spalla con le metodiche infiltrative di secondo livello, quelle più moderne, precise e sicure perché condotte sotto guida ecografica, che ci consentono di risolvere rapidamente l’infiammazione bursale, le sindromi aderenziali secondarie ai conflitti, le tenosinoviti o le calcificazioni della cuffia. Queste terapie sono molto brevi, in genere si tratta di due sedute a distanza di una settimana l’una dall’altra. È un approccio moderno e ben tollerato anche da chi ha una bassa soglia del dolore, gli uomini ad esempio, generalmente sostituisce i lunghi cicli di terapie indirette (laser, onde d’urto, magnetoterapia, tecarterapia ecc.) con ovvi benefici di risparmio di tempo e risorse.

  2. Quando la spalla è stata "preparata", si esegue la valutazione clinica secondo il metodo fisioterapico Sahrman, che prevede una serie di test e misurazioni che individuano le disfunzioni residue, quelle che probabilmente sono alla radice del problema e che lo potrebbero rigenerare.

  3. A seguire lo specialista della riabilitazione addestra l’atleta all’esercizio terapeutico mirato a correggere la disfunzione che è stata individuata, e lo sportivo lo eseguirà costantemente, in aggiunta alle attività allenanti.

  4. Per concludere il ciclo faremo la Valutazione Neuro-Posturale mirata alla ricerca di squilibri correggibili mediante l’uso di nanocristalli (nanotecnologie che emettono biofotoni) che applicate in specifici punti oltre a riequilibrare i bio-feedback migliorano sensibilmente le performance sportive (in maniera lecita, non è doping!).


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